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Targa estera e tasse: quando la visura pra è inutile

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Sembra che aumenti sempre di più il fenomeno di auto circolanti in Italia, ma con targa straniera. Questo permetterebbe ai proprietari di evitare di pagare il bollo auto ed eventuali multe.

Inoltre i veicoli immatricolati all’estero possono beneficiare di tariffe assicurative ben più basse di quelle offerte in Italia, soprattutto nel meridione.

Messe in fila tutte queste agevolazioni, la possibilità di immatricolare un veicolo all’estero sta sollevando l’interesse di molte persone e sta diventando una pratica tanto diffusa tanto da aver attirato l’attenzione della Guardia di Finanza, in merito all’evasione fiscale.

 

Si può e non si può

Il codice della strada, in realtà, non vieta ai possessori di auto con targhe straniere di circolare in Italia; il divieto però compare se risulta che la targa è intestata non al proprietario dell’auto, ma a terzi, se si dimostra che l’intestazione del mezzo è finta e, ovviamente, se non si pagano il bollo o le multe.

 

L’impasse della visura pra

La visura Pra è un documento del Pubblico Registro Automobilistico che permette, avendo il numero di targa di un veicolo, di ottenere le informazioni su quel veicolo. Sarebbe facile, quindi, avendo il numero della targa straniera, scoprire se la circolazione è permessa o no. Il problema, però, è che dalla visura pra si possono avere informazioni solo sulle targhe italiane e l’accesso ai registri esteri diviene complicato e macchinoso.

 

Possibile soluzione?

Una delle idee in cantiere sarebbe di eliminare il pagamento del bollo auto, aumentando, però, le accise dei carburanti, in modo che chiunque e con qualunque targa, si troverebbe per forza nella situazione di dover pagare un po’ di più.

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